RASSEGNA MADRE LENGUA 2023
Commedia LA VECCHIAIA E' PIU TRANQUILLA SE LA PASSI A VILLA ARZILLA Pietro De Angelis, vince il premio come MIGLIOR CARATTERISTA alla Rassegna Regionale di CASTELFIDARDO
14 dic 2023
RASSEGNA MADRE LENGUA 2023
La commedia LA VECCHIAIA E' PIU TRANQUILLA SE LA PASSI A VILLA ARZILLA di Pietro Romagnoli, vince il premio per la migliore sceneggiatura alla Rassegna Regionale di CASTELFIDARDO
14 dic 2023
RASSEGNA MADRE LENGUA 2023
Commedia LA VECCHIAIA E' PIU TRANQUILLA SE LA PASSI A VILLA ARZILLA vince il premio DEL PUBBLICO alla Rassegna Regionale di CASTELFIDARDO
13 dic 2023
CHI ERA GIOVANNI LUCARONI
Nato a Caldarola il 14 gennaio 1891, Giovanni Lucaroni è vissuto a Mogliano per quasi settant’anni, quarantasette dei quali dedicati all’insegnamento. Accolse e sperimentò i principi pedagogici e didattici di Giuseppe Lombardo-Radice, che nutrì una profonda stima per Lucaroni, da lui definito “persona di grande ingegno e cuore generoso”. Illustrò le sue esperienze in alcune opere, come Per la nuova scuola, e L’insegnamento della lingua nelle scuole elementari, s’interessò anche di letteratura, di musica, di teatro e di tradizioni popolari. In collaborazione con il collega Ripamonti nel 1926 dette alle stampe Mogliano: leggenda, storia, dialetto, che realizzò pienamente l’intento di dare agli scolari ed ai giovani un testo che illustrasse le leggende, la storia, il dialetto e il folklore del proprio paese; nella seconda parte, quella dialettale e più specificatamente del Lucaroni, dopo alcuni cenni alle più importanti leggi che regolano il passaggio dal dialetto alla lingua ed un piccolo glossario, vengono proposte trascrizioni dialettali di alcune poesie, favole, leggende, a cui si aggiungono stornelli e canti popolari in prosa ed in versi. Il volume, unico nel suo genere, ebbe la più larga approvazione della critica e raccolse le felicitazioni dell’allora ministro della Pubblica Istruzione Pietro Fedele e di Giovanni Crocioni, provveditore agli studi e profondo studioso del dialetto marchigiano. La collaborazione con il Ripamonti continuò anche nell’opera Mogliano nel Risorgimento, pubblicata nel 1927. Non va infine taciuto un altro aspetto della sua personalità, che pure lo ha accompagnato, in modo più intimo e riservato, per tutta la vita: la poesia. Alcune sue composizioni compaiono nel volume Dieci poeti, pubblicato nel 1935; sono dodici poesie, nelle quali cessa di parlare il maestro ed appare l’uomo nei suoi aspetti più umani. Alle poesie pubblicate si affiancano Frantumi, canti senza rime tuttora inediti. Il 17 Agosto 1969 in occasione della prima rimpatriata dei Moglianesi lontani, gli viene consegnata una medaglia d’oro per la stima e la riconoscenza dei meriti da lui acquisiti nel campo della scuola e della cultura. Morì a Mogliano a quasi novant’anni la sera del 5 agosto 1980.
07 mar 2009